domenica 6 settembre 2009

Milano e i suoi navigli

Chi direbbe che Milano dal Medioevo sin alla metà degli anni 30 fosse stata una città d'acqua?
Eppure la città meneghina era un tempo, nonostante la posizione geografica lontana dal mare, proprio questo, una città d'acqua che attraverso una complessa rete di canali navigabili (i cosiddetti Navigli, risalenti al primo medioevo e modernizzati dal genio di Leonardo da Vinci), rappresentava una delle città portuali più attive d'Italia.
I Navigli consentivano infatti di trasportare in città ogni tipo di merce da e fino a Venezia. I Navigli (il più "vecchio" è il Naviglio Grande che con i suoi quasi 850 anni è il più antico canale navigabile d'Europa), ideati per
irrigare i campi e trasportare merci, integrati dai fiumi Ticino, Adda e Po, erano una vera e propria "autostrada d'acqua" che, tramite i Laghi Maggiore e di Como, collegava la Svizzera e il Nord Europa con Venezia, e con la rivoluzione industriale furono utilizzati sempre più per alimentare i commerci lombardi (negli anni '50 Milano era il terzo porto mercantile italiano) e fornire energia alle industrie del primo "boom" industriale lombardo.
Proprio quest'ultimo aspetto è uno degli ambiti d'intervento più interessanti del business plan 2006-2010, quindi produzione di biomasse da cui ricavare energia a basso impatto ambientale sfruttando i salti d'acqua delle conche (con mini-centrali idroelettriche) e dell'acqua di falda (con impianti a pompe di calore per teleclimatizzare riducendo l'impiego di derivati dal petrolio e azzerando le emissioni in atmosfera). E ancora trasporti puliti a basso impatto ambientale, insediamenti di qualità col recupero di aree dismesse per realizzare poli tecnologici innovativi (centri di ricerca, istituti universitari, imprese ad alta tecnologia), tutela del paesaggio con la riconversione di aziende agricole in parchi, boschi e oasi ambientali in aggiunta ai tre Parchi Regionali già compresi nella zona (Ticino, Adda Nord e Sud Milano) e la riconversione di edifici storici e cascine in attività turistiche e sociali attraverso la navigazione turistica dei canali, la realizzazione di circuiti di piste ciclabili integrate in un sistema di trasporto intermodale (bici, treno, metropolitana, bus elettrico e battello) (agriturismi, bed & breakfast, campus universitari, case per anziani).

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