domenica 18 ottobre 2009

Orto invernale

Finalmente anche se ormai fuori tempo massimo (e di parecchio anche) sabato abbiamo acquistato delle piantine e dei semi in busta per il nostro orto invernale. La vivaista ci ha spiegato che andrebbe fatto a rigore entro agosto. Dopo aver visto la mia faccia, ci ha rincuorati spiegandoci che se avessimo piantato e seminato al più presto in serra forse qualcosa a febbraio avremmo raccolto ("cavoli a febbraio????" le dico io, l'entusiasmo era già scemato, però il desiderio di aver della verdura fresca nell'orto era tanta) e tutto questo dovremmo farlo il prossimo sabato e prima di ciò, dovremmo ripulire il terreno dalle erbacce e smuoverlo un po’ anche solo con il rastrello. Il lavoro da farsi è parecchio ma in una giornata dovremmo cavarcela. Abbiamo acquistato: insalatina mista, radicchio, cavoli, broccoli e spinaci (non ci restava altro da piantare). La vivaista ci ha spiegato che dopo aver messo a dimora con del terriccio e del concime, possibilmente verso tarda mattinata perchè a quell'ora la terra fa tempo ad asciugarsi prima di sera, le piantine bisognèra comunque bagnarle. L'orto invernale necessita di meno attenzioni e soprattutto di molta meno acqua di quello estivo. Sarà bello vederlo prosperare (speriamo visto il ritardo), senza fare eccessiva fatica, il nostro primo orto invernale. E siamo anche curiosi di assaporarne i frutti. L'estate appena passata ha lasciato il segno sui nostri poveri alberi da frutto, il nostro caco che in genere in questo periodo splendeva di un arancio meraviglioso quest'anno è quasi privo di frutti. Confido nel nostro orticello.

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mercoledì 7 ottobre 2009

Il farro

Cereale molto antico originario della Palestina che si è diffuso in Egitto e in Siria e poi in tutto il mediterraneo. Per secoli è stato l'alimento base dei romani che lo consideravano un bene molto prezioso, tanto da venir utilizzato come merce di scambio e come parte della dote che la sposa offriva allo sposo durante il rito matrimoniale.
Esistono tre specie di farro. Il farro piccolo è quello di più antica coltivazione, con scarsa resa e i più alti costi di produzione poichè ogni spiga contiene una sola cariosside. Il farro medio o dicocco che ha una produttività maggiore ed è la specie più coltivata in Italia, sia oggi sia in epoca storica. Infine il farro spelta che deriva da un incrocio fra il farro dicocco e una graminacea selvatica, l'Aegilop squarrosa. Quest'ultimo, in Italia, è coltivato molto poco tanto che la gran parte di quello presente sulle nostre tavole è di importazione: dall'Europa Centrale, Orientale e dalla Francia.
La coltivazione del farro inizia con la semina fra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, su un terreno ben arato leggermente pendente per evitare il ristagno delle acque, a un'altitudine che varia dai 300 agli 800 metri sul livello del mare. I primi germogli compaiono a febbraio e alla fine di luglio il farro è pronto per la mietitura. Può essere poi stivato in ben aerati depositi per circa tre mesi.
In commercio il farro si trova "decorticato" oppure "perlato". Il primo conserva la glumetta, il "vestito" del cereale, che è molto aderente al chicco ed è ricca di fibre. Mentre al secondo, che si presenta di un coloro molto più chiaro e cuoce in un tempo decisamente inferiore, è stata rimossa la glumetta attraverso un particolare processo di raffinazione con rulli cilindrici.
Farina, chicchi e fiocchi sono i tre ingredienti base della cucina a base di farro. Pasta, prodotti da forni, zuppe e minestre, insalate e ripieni sono i principali alimenti che si possono preparare. Con la farina di farro, ad esempio, si prepara un ottimo pane, per certi versi migliore di quello di farina integrale poichè a parità di fibre non ha il tipico sapore della crusca.
Il cereale è coltivato soprattutto in Toscana e quello proveniente dalla zona della Garfagnana ha anche ottenuto la certificazione di qualità "IGP" - Indicazione geografica protetta.
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lunedì 5 ottobre 2009

Impressioni di ottobre

Finalmente al mattino quando esco di casa mi inzuppo le scarpe di rugiada e un brivido mi corre lungo la schiena per il fresco dell'arietta mattutina. Mai come quest'anno ho così tanto desiderato arrivasse la stagione autunnale. Le giornate finalmente si son accorciate e sento già il calore della stufa accesa, delle minestre bollenti da impiattare e delle lunghe docce bollenti. I colori delle piante si sono già intensificati come i tramonti..giallo rosso. Adoro l'instabilità del tempo autunnale. Adoro l'autunno.